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Amore, fari e torte a strati: Le dolci sorprese di Fiume

Passeggiando per le strade di Fiume, è facile notare le numerose opere architettoniche che hanno trasformato questa città costiera in una città mitteleuropea nel corso del XIX secolo. Ad esempio, con con la costruzione del Palazzo del Modello e del teatro, entrambi inaugurati nel 1885, lo studio di architettura Fellner & Helmer ha dato a Fiume un’impronta viennese, mentre il Palazzo del Governatore (1896), progettato dall’architetto ungherese

Alajos Hauszmann, proietta la potenza di Budapest sulla città di Fiume dalle alture di una collina. Questi famosi edifici raccontano una storia di influenza politica e culturale, di un’epoca in cui Fiume era il principale porto porto ungherese e uno dei più importanti dell’Impero austro-ungarico Ma, come accade di solito, ci sono altri elementi che raccontano il rapporto tra la città e l’Impero – e più precisamente tra la città e Budapest – e che sono nascosti in bella vista. . Una è la storia di una torta, l’altra riguarda un faro.

 

Scopriamone di più!

Il primo legame tra Fiume e Budapest si trova nella storia d’amore del violinista rom ungherese János Rigó (Rigó Jancsi) e Clara Ward, principessa di Caraman-Chimay. Sorprendentemente, la storia è più conosciuta

in Ungheria che a Fiume, nonostante quest’ultimo sia uno dei luoghi dove il loro amore ha avuto modo di sbocciare La relazione tra Jancsi e Ward iniziò a Parigi nel novembre 1896. All’epoca, Clara Ward era sposata e il marito, naturalmente, non approvava la relazione. La nuova coppia dovette scappare a Fiume nel dicembre dello stesso anno. Non sappiamo precisamente quanto a lungo i due abbiano soggiornato nel porto sull’Adriatico; quello che sappiamo con certezza è che, prima di rientrare a Parigi, spesero tel tempo visitando l’Egitto.

Una torta dolcissima

La storia d’amore di Rigó Jancsi e Clara Ward divenne estremamente popolare  nei mesi successivi e fu molto seguita dai media dell’epoca, a tal punto che venne creata una torta chiamata

Rigojanči/Rigójancsi. Esistono numerose storie che raccontano l’origine di questo dolce, ma sono tutte fondamentalmente uguali. Essenzialmente, Jancsi acquistò (o realizzò lui stesso) una torta per la sua amata affinchè l’impasto fosse marrone come la propria pelle e dolce come il cuore di Clara. Vista la segretezza che circonda la loro storia d’amore (e il loro successivo matrimonio) non sappiamo con sicurezza dove sia stata assaggiata la tornta per la prima volta. Potrebbe essere stato a Parigi, a Budapest oppure a Fiume. 

Per questa sue origini poco chiare, oggi esistono diverse varietà di torta, una delle quali viene sfornata a Fiume. Questa si compone di uno strato superiore e uno inferiore di biscotto al cioccolato, e tra questi si trova la panna dolce montata e mescolata con del cioccolato grattugiato. Per garantirne la dolcezza, la torta viene poi ulteriormente ricoperta da un topping di cioccolato .

Il faro di Fiume, a Budapest

Dopo questa storia d’amore e di cucina, lasciamo il centro città per scoprire il secondo racconto. Ci dirigiamo verso ovest, nel quartiere detto di Mlaka, dove veniamo accolti da un faro di 139 anni con un passato interessante Il faro era originariamente situato sul molo lungo di Fiume, ma dal 1894 è stato spostato nel luogo in cui si trova oggi. Anche la forma dell’infrastruttura è cambiata: nel 1933 l’edificio è cresciuto di 7 metri a causa dell’estensione delle fondamenta. Ma qual è il nesso tra il faro e il
Budapest?

Ad essere sinceri, ce ne sono più di uno Nel 1884, l’onore della messa in funzione ufficiale messa in funzione governatore di Fiume all’epoca. Questo era il secondo mandato di Zichy a Fiume,

mentre il primo, avvenuto circa vent’anni prima, Zichy era stato anche nominato Ministro del Commercio. Questo dimostra quanto fosse importante la città di Fiume nell’Impero Austro-Ungarico e quanto fosse importante anche la

ruolo di governatore della città.

Ma il faro nasconde anche un’altra storia che mostra il legame tra Fiume e Budapest. Accanto al ponte Petőfi, che si estende sul Danubio a Budapest, un tempo si trovava un monumento ai marinai austro-ungarici morti nella Prima guerra mondiale. Questo monumento, costruito nel 1937 e demolito durante la Seconda Guerra Mondiale (insieme al ponte che fu poi ricostruito), consisteva in una base di pietra a forma di prua della nave da guerra austro-ungarica “Novara” e in una copia del faro di Fiume.

Ancora una volta, la presenza del faro di Fiume nel cuore di Budapest (e anche dopo la fine dell’impero austro-ungarico)eparla chiaramente di quanto la città di Fiume fosse cara a Budapest e

all’Ungheria, anche decenni dopo la perdita del cosiddetto Corpus separatum.

Queste piccole immagini testimoniano, nel loro modo unico, la storia di Fiume/Rijeka ungherese, del mare tanto desiderato e di questo polo industriale che, per la sua vita culturale e politica, era soprannominato il “sobborgo di Budapest”.

Adrian Filčić

Adrian Filčić

Adrian Filčić, originario di Fiume, sta attualmente conseguendo il suo master degree presso Dipartimento di Storia della Facoltà di Scienze umane e sociali dell'Università di Zagabria.